Il fenomeno della contraffazione dei prodotti ha trovato nel web diverse opportunità di diffusione. Una delle modalità più diffuse negli ultimi anni è legata all’utilizzo dei cosiddetti hidden links. Molto semplicemente si tratta di link inseriti all’interno dei post sui social che apparentemente sembrano fare riferimento a commercianti affidabili. In realtà rimandano a siti nei quali si trovano prodotti (specialmente orologi e capi d’abbigliamento) venduti come originali ma che in realtà sono contraffatti.
La particolarità di questo sistema è che dal punto di vista tecnico sono link e pagine regolari che non violano direttamente gli standard delle piattaforme social, motivo per cui per i gestori di queste realtà diventa complesso individuarli e intervenire.
L’azione di contrasto della Guardia di Finanza
Nonostante le criticità degli hidden links sono diverse le attività condotte dalle forze dell’ordine per contrastare il dilagare di un fenomeno che da un paio d’anno sta causando non pochi problemi, sia ai consumatori che acquistano prodotti contraffatti che alle aziende che ricevono un danno da questo tipo di attività illecite.
Grazie all’intervento del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche di Roma della Guardia di Finanza su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano sono state eseguite perquisizioni nei confronti di 15 persone che commercializzavano online prodotti contraffatti, nel caso specifico orologi di lusso. Parallelamente alle perquisizioni il Gip del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura della Repubblica ha emesso il decreto di sequestro preventivo con il quale sono stati oscurati 163 siti e risorse digitali presenti prevalentemente su Facebook, X (Twitter), Instagram e Telegram.
L’operazione è partita grazie a un’analisi condotta dall’Associazione Italiana Produttori e Distributori di Orologeria (ASSOROLOGI) e l’Associazione Italiana per la tutela della proprietà intellettuale (INDICAM) che ha permesso di individuare il fenomeno degli hidden links. Questi venditori di orologi contraffatti, infatti, non si inserivano sui siti e nei post social le immagini degli orologi contraffatti, ma immagini dei rispettivi prodotti originali prese dai siti ufficiali. A ogni prodotto veniva associato un codice identificativo che consentiva, quando l’utente lo inseriva per l’acquisto, al venditore di ricevere l’ordine e procurare il bene contraffatto e spedirlo.
Come evitare di acquistare prodotti contraffatti
Quello degli hidden links è solo l’ultima frontiera di un insieme di realtà volte a violare i diritti di proprietà intellettuale. Un problema che è un danno enorme dal punto di vista imprenditoriale ed economico ma anche un pericolo per gli acquirenti che spendono soldi convinti di acquistare un prodotto originale che tale non è.
Considerando le difficoltà (se non addirittura l’impossibilità) di ottenere un risarcimento a fronte di acquisti di questo tipo è fondamentale intervenire sulla prevenzione evitando di acquistare inconsapevolmente merce contraffatta. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha previsto delle regole che possono rivelarsi utili per proteggersi da questi acquisti.
Innanzitutto diffidare dai prezzi eccessivamente bassi che più che un’offerta sono un chiaro segnale di una possibile truffa. Il consiglio poi è sempre quello di preferire e-commerce di venditori autorizzati prestando attenzione che i prodotti arrivino nelle loro confezioni originali e con gli imballaggi integri. Fondamentale si rivela anche la possibilità (prevista dagli store autorizzati e quindi affidabili) di restituire la merce dopo averla ricevuta se questa non è conforme a quella acquistata. In questo senso è utile controllare l’etichetta del prodotto verificando la presenza del marchio CE e delle relative indicazioni di origine del prodotto.