La gestione fiscale è, al pari di quella professionale, uno degli aspetti vitali e determinanti per il successo di un’azienda. Sia per le piccole e medie imprese che per le più grandi, far quadrare i conti è sinonimo di una gestione virtuosa delle risorse. Per raggiungere questo obiettivo esistono una serie di vantaggi fiscali che possono rivelarsi particolarmente utili e interessanti.
Possono e non sono automaticamente tali in quanto è sempre doveroso, da una parte, comprenderne il reale significato e, dall’altra, applicarli in maniera corretta. Un caso molto diffuso è quello delle royalties, intorno al quale c’è spesso molta confusione e l’idea che sia un metodo indiscriminato per pagare meno tasse. La realtà, ovviamente, è più articolata e il vantaggio fiscale esiste, ma solo a determinate condizioni.
Cosa sono le royalties
La prima cosa da fare è chiarire cosa sono le royalties e cosa si intende con questo termine che deriva dalla lingua inglese. Una definizione di royalties è quella data dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) che li indica come i “compensi di qualsiasi natura corrisposti per l’uso o la concessione in uso di beni immateriali”. Possono essere, quindi, compensi, di natura variabile e quindi non fissa, determinati da prestazioni di lavoro autonomo. Per questo il termine è spesso associato al compenso riconosciuto agli artisti. In realtà le royalties sono anche il premio economico riconosciuto a manager e dirigenti che offrono le loro prestazioni per esempio di consulenza.
Allo stesso tempo, ed è quello che ci interessa nell’ottica di sfruttamento dei vantaggi fiscali per un’azienda, le royalties sono anche il compenso ottenuto dallo sfruttamento di un diritto esistente su un marchio o un brevetto. La concessione in licenza dell’uso di un marchio o di un brevetto dà diritto al titolare di quel marchio o di quel brevetto all’ottenimento di una remunerazione. Questa è la royalties che può assumere, in base agli accordi siglati dalle parti, diverse forme e valori. Le royalties, possono essere riconosciute una tantum per la prestazione o lo sfruttamento di quel marchio, ma anche in percentuale sul suo valore o sui benefici economici derivati dalla prestazione o dallo sfruttamento in oggetto-
Come le royalties rappresentano un vantaggio fiscale
Il vantaggio fiscale delle royalties è legato al fatto che questi compensi hanno una tassazione ridotta rispetto alle altre forme di remunerazione. Sono essenzialmente due i vantaggi fiscali: il primo è che, salvo che non siano percepiti all’interno di un’attività d’impresa, sono esenti dal pagamento dell’IVA e, sulla parte di reddito, anche dei relativi contributi INPS e INAIL.
Uno degli esempi più frequenti è quello legato allo sfruttamento di un marchio registrato. L’imprenditore che registra il marchio della propria azienda, infatti, può cederne l’utilizzo alla azienda, percependone un guadagno (con un peso fiscale minore). L’azienda stessa può utilizzare questi costi per ridurre l’imponibile fiscale sul quale verrà calcolato l’importo delle tasse da pagare. I vantaggi fiscali delle royalties sono quindi duplici: sia per l’imprenditore che per l’azienda.
Come abbiamo già anticipato, per sfruttare questi vantaggi fiscali bisogna comprenderne il significato e l’applicabilità. Per quel che riguarda lo sfruttamento delle royalties sui marchi registrati è poi fondamentale che venga effettuata un’analisi reale e corretta del valore del marchio e delle royalties da esso derivate. Questo perché la remunerazione per lo sfruttamento di quel bene immateriale non può essere arbitraria, soprattutto in sede di gestione fiscale, ma deve essere adeguata al fatturato e ai vantaggi che l’utilizzo di quel marchio comporta.
Per questo motivo è sempre fondamentale fare attente valutazioni preventive per definire sia il valore del marchio (e quindi delle royalties da esso derivanti) che la convenienza della sua registrazione. I rischi di incappare in pratiche scorrette e illegali è sempre molto alto e la materia richiede attente analisi per comprendere la reale esistenza del vantaggio fiscale che si vuole ottenere.